Nunzio Bonaventura

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L’assessment cognitivo-comportamentale

Come intervengo > La Terapia Cognitivo-Comportamentale

L’assessment cognitivo-comportamentale rappresenta la fase iniziale dell’intervento e prevede una minuziosa raccolta d’informazioni sulla persona interessata al trattamento, allo scopo di acquisire una conoscenza generale, valutare le problematiche lamentate, identificare le carenze e le risorse, emettere una diagnosi ed impostare il trattamento.
L’assessment iniziale usualmente comprende:

1) una serie di colloqui iniziali ed interviste alla persona che ha richiesto il trattamento (necessari per una breve ricostruzione della storia di vita e dell’insorgenza e del mantenimento della problematica, del disagio e/o della sintomatologia per le quali si è chiesto l’intervento terapeutico);

2) la somministrazione di questionari e di una batteria testistica cartacea e computerizzata
(per evidenziare rapidamente gli aspetti problematici e di personalità che possono meglio giustificare il disagio lamentato e confermare, o indurre a ridefinire, le intuizioni cliniche emerse durante i colloqui iniziali);

3) l’esecuzione del Profilo Psicofisiologico (utile per valutare la componente psicofisica della sintomatologia. Questo profilo permette di evidenziare, attraverso uno strumento elettronico e computerizzato di biofeedback, sia l'eventuale presenza di tensione muscolare residua, sia lo stato di equilibrio funzionale del Sistema Nervoso Vegetativo, il sistema implicato nelle risposte di attivazione fisiologica (del corpo) che si accompagnano alle emozioni  di paura, ansia, rabbia, tristezza, gioia, ecc. Il profilo è eseguito attraverso l'applicazione computerizzata dell'innovativa Teoria Tricromatica dell'Equilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo e sarà utilissimo per programmare, durante il corso del trattamento, un’eventuale intervento con il biofeedback e/o per insegnare velocemente ad acquisire lo stato psicofisiologico tipico del rilassamento e della meditazione);


4) eventuali colloqui ed interviste al coniuge, ai familiari o ad altre persone significative (necessari per acquisire ulteriori importanti informazioni. I colloqui saranno richiesti se considerati opportuni ed avverranno solo se la persona interessata al trattamento lo consentirà esplicitamente).

Tutte queste informazioni vengono cronologicamente organizzate e valutate in relazione alla storia di vita della persona in trattamento, con particolare attenzione rispetto al racconto di eventi a forte impatto emotivo (traumi, incidenti, lutti, separazioni, abbandoni, ecc.). Dalla storia di vita s’identifica il tipo di attaccamento instaurato con i genitori (attaccamento riuscito, ansioso, evitante o disorganizzato) e, in relazione ad esso, s’identificano gli schemi cognitivi, quelli implicati nella costruzione della realtà soggettiva e consolidati durante lo sviluppo.
Conclusosi l’assessment iniziale, viene emessa la diagnosi ed impostato il trattamento.
In quanto processo di osservazione, formulazione d’ipotesi cliniche, valutazione del trattamento e verifica dell’adeguatezza delle ipotesi formulate, l’assessment non si conclude dopo l’impostazione del trattamento, ma si realizza per tutta la sua durata. Con un atteggiamento collaborativo, in un processo continuo e flessibile di costruzione e ricostruzione della relazione terapeutica, lo psicoterapeuta rielabora e riorganizza le informazioni emerse, comprende sempre meglio la persona in trattamento e le sue problematiche, consolida l’alleanza terapeutica e seleziona con attenzione le strategie e le tecniche  terapeutiche specifiche  per il raggiungimento degli obiettivi concordati insieme.

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