Nunzio Bonaventura

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Le cause dello squilibrio del processo attentivo

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Le cause più comuni che interferiscono, direttamente o indirettamente, con la capacità di dirigere l’ATTENZIONE in maniera equilibrata sui TRE livelli ambientali (P  C  A) e che possono determinare la comparsa e il mantenimento di un disagio o di un disturbo mentale sono le seguenti:

  • lesioni e infezioni cerebrali;

  • squilibri neurotrasmettitoriali;

  • incidenti, traumi fisici, malattie e sofferenza fisica in generale;

  • uso di alcool, droghe, farmaci e sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale e periferico;

  • rilevanti cambiamenti fisiologici tipici di una certa età (pubertà, gravidanza, inizio della menopausa, invecchiamento, ecc.)

  • disturbi del sonno;

  • un’alimentazione eccessiva, carente o per altri versi squilibrata;

  • un’attività fisica (sportiva, lavorativa, ricreativa, ecc.) eccessiva, carente o per altri versi squilibrata;

  • traumi psicologici (aggressioni, assalti e abusi sessuali, rapine, furti, stalking, aborti, lutti, infedeltà coniugale, separazioni, divorzi, rifiuti o abbandoni affettivi, malattie gravi di parenti e amici, ecc.);

  • stress psichico (contrasti coniugali, familiari e con i parenti; difficoltà economiche, debiti e procedimenti giudiziari in corso; esami da sostenere; insuccesso professionale o nello studio; perdita del posto di lavoro, problemi con il datore di lavoro, mobbing, declassamenti lavorativi; pensionamento, ecc.);

  • angosce e preoccupazioni eccessive;

  • aspettative negative e positive esagerate e/o irrealistiche;

  • la mancanza d’istruzioni adeguate su come dirigere e utilizzare in maniera equilibrata l’attenzione mentale.

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